Il mondo dei funghi è molto vasto, i tartufi fanno parte del genere Tuber, e il loro ciclo vitale è sotterraneo vivendo in simbiosi con alcune tipologie di alberi. Il tartufo è fatto per più dell’80% d’acqua e la sua parte esterna, il peridio, ha una superficie che può essere più o meno liscia e variare il suo colore dallo scuro al più chiaro. La sua parte interna si chiama gleba. Anche la gleba può assumere varie sfumature di colore ed essere percorsa da venature. Con questo articolo ci occuperemo principalmente di individuare ed evidenziare tutte le proprietà del tartufo e di portarle alla vostra attenzione.
Le tipologie di tartufo più conosciute:
Alcune tipologie più conosciute sono:
-il tartufo bianco
-il tartufo nero pregiato
-il tartufo nero uncinato
-il tartufo nero estivo
-il tartufo bianco estivo
Le differenze tra le tipologie possono essere elevate, questo può dipendere anche dal luogo di rinvenimento; generalmente comunque si dividono in tartufi bianchi e tartufi neri. Ogni tartufo ha la sua stagionalità, i tre tartufi più pregiati ovvero il bianco, il pregiato e l’uncinato raggiungono la maturazione nel periodo autunnale-invernale; bianco e nero uncinato si raccolgono e si commercializzano dal 1ottobre al 31 Dicembre, il nero pregiato da dicembre a marzo.
La patria del tartufo è l’Italia, anche se in altri paesi si cerca di avviare delle coltivazioni, per il momento il tartufo che si può coltivare è quello nero. Scegliere un terreno per creare una tartufaia da zero è molto difficile ci vogliono più di 10 anni per portarla all’apice della produzione. Il clima, la composizione del terreno, la pendenza, l’altitudine sono i fattori importanti per determinare la riuscita dell’impresa.
Un po' di storia sul tartufo:
Il tartufo è conosciuto fin dai tempi antichi, come terrae tufer, escrescenza della terra per i latini. Plinio il Vecchio ci narra che il tuber era molto apprezzato dai romani, conosciuto probabilmente grazie agli etruschi. Era presente nella dieta dei Sumeri e dei Babilonesi. In Grecia, Plutarco di Cheronea ( I secolo d.C) formulò l’ipotesi che il tartufo fosse generato dalla combinazione di acqua, fuoco e fulmini scagliati da Zeus in prossimità di una quercia.
Le proprietà del tartufo:
Fin dall’antichità venivano attribuite al tartufo particolari virtù afrodisiache: questa leggendaria proprietà sembra essere confermata da recenti studi scientifici che hanno individuato tra le componenti del tartufo una discreta quantità di feromoni, sostanza affine al testosterone.
Il tartufo è ricco di proteine, ottime per chi segue una dieta vegetariana. La sua quantità di fibre aiutano l’intestino e ci regalano un senso di sazietà. Le controindicazioni vanno dall’aumento di acido urico, ai calcoli renali, queste controindicazione sono legate ad un consumo elevato di questo alimento, come in tutti gli alimenti del resto.