La Chianina è una razza del Centro Italia, specificatamente della Val di Chiana, le regioni che comprendono questa valle sono la Toscana, l’Umbria e il Lazio, l’origine di questa razza bovina sono umbro-etrusche, quindi molto antiche. Successivamente questi bovini si sono diffusi nel resto dell’Italia Centrale, finendo dopo la guerra fino in Australia, in Canada e negli Stati Uniti. La chianina è conosciuta per il suo gigantismo somatico, il suo peso può arrivare a 9/10 quintali, i tori a 15/16, la sua capacità di crescita è veloce, (2 Kg al giorno). La sua testa è ben proporzionata rispetto al corpo, gli occhi sono vivaci ed espressivi, il collo si allunga con una muscolatura dalle giuste proporzioni, il corpo armonioso e il suo colore bianco, fanno capire perché questa razza bovina è la più conosciuta al mondo.
La chianina e la produzione della carne:
In passato veniva utilizzata per il lavoro nei campi, dagli anni trenta del secolo scorso viene selezionata per la produzione della carne. Presso i Romani e gli Etruschi veniva utilizzata come animale da lavoro, per il suo il suo mantello bianco e per la grande mole veniva utilizzata nei cortei e nei sacrifici agli dèi. Oltre ad essere la più grande al mondo nella sua specie, la Chianina è molto resistente nelle difficoltà climatiche e ambientali, con una estrema facilità nel parto, fattori importantissimi dal punto di vista zootecnico per la produzione di carni di qualità superiore con caratteristiche organolettiche particolari; possiamo dire che la famosa bistecca alla fiorentina, conosciuta in tutto il mondo, ha origini etrusche.
La carne della Chianina viene certificata:
La Chianina, insieme alle razze Marchigiana e Romagnola è stata la prima carne fresca italiana ad avere la certificazione dall’Unione Europea come “ Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale”; il vitellone è un bovino macellato tra i 12 e i 24 mesi di età. Il peso migliore per la macellazione è di 6,5-7 quintali ad una età di 16-18 mesi.
Per ottenere bovini con attitudini alla produzione di carne, la selezione genetica è fondamentale, puntando sulle caratteristiche di alta qualità, salvaguardando allo stesso tempo il sistema di allevamento al pascolo, caratteristica fondamentale per questa tipologia di allevamento, insieme alla sua buona attitudine materna.
A metà del secolo scorso, iniziando il miglioramento della razza si mirava alla duplice attitudine legata al lavoro e alla carne, in seguito le necessità date dalle esigenze di mercato spinsero la selezione verso un tipo di animale che rispondesse alle caratteristiche legate alla produzione di carne. La selezione non punta solo all’accrescimento della muscolatura ma anche al mantenimento delle tipicità relative alla razza e al suo equilibrio morfologico.