Dolci natalizi toscani
Storia e origine

Ristorante LA TORRETTA

Tutte le regioni hanno i loro dolci natalizi, certamente la Toscana non è da meno delle altre, passeremo in rassegna dei dolci certamente conosciuti non solo nel nostro Paese.

Dolci e tradizione, il Panforte e il Panpepato


Il Panforte è certamente quello più conosciuto, la sua origine è intorno all’anno mille, quando a Siena arrivò il pepe. Quindi comparve il Panpepato, dal quale, si dice, nasca il Panforte. Da documenti si riporta addirittura che nel 1200 le suore del convento di Montecelso obbligavano i contadini a pagare una tassa sotto forma di pane insaporito con il miele e pepe. Una spezia costosa come il pepe, chiaramente destinava il Panpepato solamente ai nobili, al clero o ai ricchi. Le spezie erano usate per la preparazione dei medicinali e quindi erano ad appannaggio dei conventi o delle spezierie, dove i Medici Speziali, svolgevano la loro opera. Con le spezie che non erano destinate ad uso medico si preparava questo dolce, venduto nelle locande. Il Panforte è fortemente legato alla storia di Siena, quando nel 1260 nella battaglia di Montaperti tra Siena e Firenze, le forze senesi furono rifocillate con il Panpepato dalla forma rotonda per essere portato meglio nelle loro sacche. Grazie all’energia sprigionata da questo dolce le truppe senesi sbaragliarono quelle fiorentine. Ci furono varie versioni successive del Panpepato, avvicinandolo a quello che conosciamo, per renderlo più delicato, eliminando il pepe e arricchendolo con i canditi. Per il Panforte con lo zucchero a velo bianco, dobbiamo aspettare il 1887 quando giunsero a Siena la Regina Margherita e il re Umberto di Savoia, in onore della regina nacque il Panforte Margherita ricoperto con lo strato di zucchero a velo.

I brigidini e ricciarelli


Un altro dolce natalizio toscano sono i brigidini, dal nome delle suore di Santa Brigida, le cialde sono molto friabili con il profumo di anice. Non possono mancare i ricciarelli con pasta a base di mandorle, albume d’uovo e zucchero, il loro nome deriva da Ricciardetto Della Gherardesca che li portò di ritorno dalle crociate, nel XIV secolo. Li conosciamo tutti per la loro dolcezza e morbidezza nelle due versioni, sia con lo zucchero a velo, sia con il cioccolato, per coprire il prezioso impasto.
Le noci insieme alle mandorle e al miele danno origine alle copate, con le loro ostie che racchiudono l’impasto dolcissimo, presenti nel territorio senese dal’400, sembrano essere nate nel convento di Montecelso a Siena, accoppiando le ostie con la farcitura per la Vigilia di Natale.